VERBANIA – 01.04.2017 – La richiesta di condanna,
“scontata” già di un terzo per il rito abbreviato, è altissima. Quattro anni per la rapina impropria di uno smartphone e per evasione è la pena che il pubblico ministero Maria Traina chiede per Bilal Moumen, il giovanissimo omegnese di origine marocchina che nella notte dell’11 febbraio fu arrestato dai carabinieri a Intra. Nella zona di Santa Marta, attorno alle 22,30, prese lo smartphone a un minorenne e si allontanò mentre il ragazzo a cui l’aveva sottratto, prendendo in prestito il cellulare di un terzo giovane presente, avvisava le forze dell’ordine. Rimesso in libertà, lunedì 13 mancò di presentarsi in tribunale per la convalida dell’arresto. I carabinieri della stazione di Omegna che lo cercarono in casa seppero che s’era allontanato, probabilmente in treno. La sera la polizia, che lo cercava, lo trovò mentre rincasava. Nel processo cui è imputato dei due reati e che si sta celebrando a Verbania, l’avvocato del giovane, Bruno Stefanetti, ha chiesto il giudizio abbreviato – cioè sulla base delle prove raccolte – condizionato alle testimonianze della parte offesa e del testimone. Secondo l’accusa i fatti meritano una pena molto alta. La difesa sostiene che l’episodio va ridimensionato, che la violenza usata nel prendere il cellulare è uno schiaffo e reputa troppo alta la richiesta. Il giudice Rosa Maria Fornelli emetterà sentenza il prossimo 7 aprile.