TORINO – 29.03.2017 – Il dibattito sulla fusione
per incorporazione tra Verbania e Cossogno e quello sull’accorpamento di quasi tutti i centri della Cannobina (tranne Gurro) è uno dei temi dell’agenda politico-amministrativa del territorio. Dopo che Seppiana e Viganella hanno fatto da apripista con Borgomezzavalle, sindaci e Regione stanno lavorando agli altri due progetti. Il più importante è quello di Verbania, che proprio venerdì scorso ha visto tenersi a Cossogno una partecipata assemblea di cittadini nella quale qualche voce contraria s’è levata. Il tema della volontà popolare – quella che non ci fu nel 1939 quando Verbania nacque per volere del Duce e con un decreto del Re calato dall’alto – torna d’attualità dopo ciò che è accaduto ieri a Torino. Il Consiglio regionale, infatti, ha detto sì alla fusione dei comuni di Cassano Spinola e Gavazzana, in provincia di Alessandria, che dal 1° gennaio 2018 saranno un’unica realtà. Si tratta di centri che insieme arrivano a malapena a mille anime che, alle urne, non hanno dato tutte esito favorevole. A Gavazzana, infatti, a 91 contrari si sono contrapposti 24 favorevoli, inducendo il sindaco a rassegnare le dimissioni a fronte della sconfitta referendaria e a chiedere alla Regione di non proseguire nella fusione. A parti invertite la proporzione a Cassano Spinola è stata di 415 contro 150. Il Consiglio regionale, alla luce degli esiti, ha deciso di andare avanti completando l’accorpamento, che sarà realtà nel 2018 nonostante la volontà popolare della maggioranza del centro di minoranza.