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assemblea cossogno mar 1703

COSSOGNO – 25.03.2017 – Una sala stracolma,

ma una voce non unanime. La prima, vera assemblea pubblica che ha visto i cossognesi discutere del progetto di fusione per incorporazione con Verbania, ha registrato anche dissensi. Non tutti in paese sono disposti a perdere la propria identità diventando una delle tante frazioni del capoluogo e non tutti vedono l’utilità economica di un progetto che porterebbe contributi extra fino a due milioni di euro l’anno per dieci anni, ma al nuovo ente. “Serviranno a Verbania per coprire il grosso buco del teatro?” è una delle domande che s’è levata dalla sala. Gli scettici chiedono garanzie sui benefici perché, per esempio, fondersi con Verbania significa adeguare le stesse tasse, a iniziare dall’addizionale Irpef che nel centro montano non è mai stata istituita.

All’incontro erano presenti il sindaco Doriano Camossi, il suo vice William Chiesa, quasi tutti i consiglieri comunali e, per la Regione – l’ente che dovrà ratificare l’accordo – il vicepresidente Aldo Reschigna. Assente Silvia Marchionini, primo cittadino verbanese, ma per dieci anni sindaco proprio a Cossogno, dove tutt’ora risiede. Reschigna ha illustrato il meccanismo della fusione, che passa da un doppio referendum in contemporanea tra i residenti dei due comuni. Il referendum è consultivo e, se anche l’esito fosse negativo, teoricamente si potrebbe procedere ugualmente. Un’ipotesi, questa, che Camossi ha voluto fugare, promettendo che rispetterà la volontà popolare e annunciando che se Cossogno decidesse di restare autonoma, si dimetterebbe in coerenza con il percorso avviato. In paese la rotta è tracciata e già entro aprile si prevede di inviare a Torino la richiesta di avvio dell’iter. A Verbania, invece, il dibattito non è ancora partito anche se è volontà dell'Amministrazione di procedere in questa direzione in tempi brevi. Dal pubblico sono state anche poste alcune domande sui rapporti tra Verbania e Cossogno, dato che il 31 dicembre sono scadute le convenzioni per alcune funzioni amministrative sottoscritte nel 2013 tra il Commissario straordinario Michele Mazza e l’allora primo cittadino Marchionini. Convenzioni al momento non rinnovate che lasciano scoperti alcuni settori, tra cui l’edilizia privata.

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