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VERBANIA – 17.03.2017 – Il grido d’allarme

è stato lanciato già nei giorni scorsi e ora scatta la mobilitazione. Mercoledì 22 il presidente della Provincia Stefano Costa ha convocato tutti i 76 sindaci del Vco e i rappresentanti di enti e istituzioni interessati dai servizi messi in capo dall’ente che, ormai allo stremo, rischia di finire in dissesto. Salvate dal “no” referendario, svuotate (di soldi) e snobbate dal governo, le Province continuano a esistere e, teoricamente, a assolvere i loro compiti istituzionali. I più importanti, o quantomeno i più delicati, riguardano viabilità e edilizia scolastica. Salatura, sgombero neve, manutenzione ordinaria (asfaltature) e straordinaria (sostituzione guardrail) su tutta la vasta rete viaria locale spettano alla Provincia, così come la gestione – dalle utenze ai lavori – degli istituti scolastici superiori. Senza soldi trasferiti dal governo o entrate proprie, la Provincia non li può garantire. La situazione, comune a tutti gli enti, è d’emergenza e, così, dopo aver presentato un esposto cautelativo, l’Upi (l’Unione delle province italiane) ha lanciato una settimana di mobilitazione. Anche se l’esito non dipende dalla partecipazione ma dalla volontà politica del governo, la convocazione di sindaci e parti sociali – l’invito è esteso al parlamentare locale Enrico Borghi e al vicepresidente della Regione Aldo Reschigna – può essere la cartina di tornasole dell’interesse che il territorio ha nel preservare questa istituzione. 

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