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VERBANIA – 08.03.2017 – Ha confessato e,

siccome aveva detto di non parlare bene l’italiano, la confessione l’ha messa per iscritto. Un foglio in stampatello, raccolto dai carabinieri della stazione di Lesa il 14 settembre 2014, è la principale delle prove del processo che il tribunale di Verbania sta celebrando a carico di Ioan Mihai Rus, che quella notte fu sorpreso a passeggiare da solo sul lungolago da una pattuglia dell’Arma. I due militari gli chiesero conto del motivo per cui si trovava in paese. Non riuscì a fornire una risposta convincente e, incalzato, ammise che poco prima aveva cercato di rubare un’automobile dallo spiazzo di un’officina in disuso. Il successivo sopralluogo rivelò che la Mazda 3 cabriolet che una famiglia di Lesa aveva chiesto fosse custodita in quello spiazzo affacciato sulla statale, di fronte a casa propria, era stata manomessa. La capotte di tela era stata tagliata e il vano dei fusibili sotto l’accensione era stato spostato. Rus ammise tutte queste circostanze, motivo per cui ora il tribunale di Verbania lo sta processando per tentato furto. L’udienza è stata aggiornata al 4 aprile per la discussione e la sentenza.

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