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VERBANIA – 02.03.2017 – Una proposta concreta

non c’è e l’argomento, ancora una volta, continua a fluttuare nell’aria. Ieri sera s’è tenuta la Commissione urbanistica consiliare dedicata al “caso” della spiaggia della “Beata Giovannina”, argomento di forte contrapposizione politica da quasi quattro anni. Argomento affrontato a metà gennaio in Consiglio comunale quando una mozione proposta da alcuni gruppi di minoranza fu ritirata su richiesta del democratico Riccardo Brezza per “costruire un documento che può permettere al Consiglio Comunale di deliberare su questa vicenda”.

Quel documento ieri sera non è stato costruito. Alla presenza del segretario comunale e del dirigente del Patrimonio, dopo le polemiche roventi dei giorni precedenti del consigliere di Sinistra & Ambiente Renato Brignone contro il presidente della Commissione Alessandro Papini (Pd) che tardava a convocare l’assemblea, la discussione è trascorsa tra le tante obiezioni sulla legittimità delle due concessioni in essere (l’asd Huaoom per il pontile e lo specchio d’acqua e Lo Scricciolo srl per il primo gradone con un chiosco-bar), sul divieto di balneazione e sulla compatibilità tra attività da diporto e balneazione e le risposte dei tecnici.

La vicenda, annosa, nasce nel 2013 con il bando per il noleggio natanti finito a una società di Verbania che, pagando 5.500 anni per tre anni, ha avuto in esclusiva l’area di Suna, chiusa al pubblico tra le proteste (anche e soprattutto del Pd). Il cambio di Amministrazione nel 2014 ha ribaltato il problema e chi protestava è andato a amministrare, non trovando però un rimedio, arrivato da sé con la rinuncia della società di noleggio natanti causa le eccessive polemiche. In primavera è cambiato tutto quando Huaoom e Lo Scricciolo hanno chiesto e ottenuto due concessioni demaniali per avere in uso 9 anni quelli spazi a poco meno di 1.800 euro l’anno (complessivi). Sono stati realizzati il chiosco e collocati gli scivoli gonfiabili in acqua. La stagione è stata un successo per il pubblico ma le proteste sono sorte per i canoni bassi, la mancanza di gara, la poca chiarezza sulla balneazione…

Ieri sera il dirigente del Patrimonio ha risposto a ogni punto, confermando che tutte le norme sono state rispettate ma ammettendo che resta il problema di fondo di una spiaggia che era tale fino al 2013, con le acque monitorate dall’Arpa, e che oggi non lo è perché votata alla nautica, anche se – a suo dire – è possibile fare il bagno in sicurezza. La Commissione s’è chiusa con un nulla di fatto, senza una mozione condivisa e, c’è da scommetterci, la questione si ripresenterà nuovamente in Consiglio comunale, con un’altra coda polemica.  

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