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campana roberto marzo2015

VERBANIA – 23.02.2017 – L’ultima polemica s’è consumata

in aula e ha visto il capogruppo del M5S Roberto Campana (nella foto) annunciare eventuali azioni legali. Per i pentastellati il bilancio di Verbania non poteva essere approvato per l’assenza in aula – in entrambe le serate – dei revisori dei conti che, secondo lo Statuto comunale, devono invece obbligatoriamente presenziare. Dopo un primo battibecco mercoledì sera con il segretario generale Giuseppe Testa, ieri pomeriggio Campana è salito in prefettura per esprimere il proprio disappunto e per dichiarare che “il bilancio è illegittimo”. L’ha poi ripetuto in aula, avendo ancora da ridire con Testa e scontrandosi con il sindaco Silvia Marchioni secondo cui “ci sono tutti gli elementi per votare il bilancio”, come poi è avvenuto, anche se il dubbio non è stato fugato perché, come sottolineato dal consigliere di Comunità.vb Patrich Rabaini, che è anche avvocato, è vero che non c’è giurisprudenza chiara, ma è pur vero che lo Statuto, un contratto tra le parti, così recita.

Al di là di ciò che è accaduto in aula, la “guerriglia politica” era iniziata da almeno due settimane. Fronte nazionale, Lega Nord, Forza Italia, Forza Silvio e Ncd compatti hanno deciso di disertare il dibattito perché ritengono di non aver ricevuto per tempo i documenti del bilancio, che non hanno potuto approfondire. Per la verità Lucio Scarpinato di Forza Italia aveva provato a esprimere la propria posizione nell’apertura della due-giorni di bilancio a Palazzo Flaim, ma il presidente Pier Giorgio Varini gli ha negato la parola in un intervento introduttivo.

A margine di questa protesta va annotata la polemica innescata dall’azzurra Mirella Cristina contro Rabaini e Comunità.vb per la mancata coesione con gli altri gruppi di minoranza e per le posizioni – anche sulla fusione con Cossogno – che sarebbero vicine alla maggioranza: “a quando vi entrerà ufficialmente?”. “La politica si fa in Consiglio – replica Rabaini –, nel merito e con il buonsenso. Suonano strane le critiche della collega, il cui gruppo s’è diviso subito in Consiglio comunale. Non mi sono candidato con lei, non appartengo al suo partito: se ne faccia una ragione”.

L’assenza dal Consiglio non attenua le critiche feroci delle minoranze, che con diverse sfumature ritengono il bilancio fortemente negativo, anche critico – per esempio – per l’eccessiva stima delle entrate.

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