VERBANIA – 15.02.2017 – I profughi della sommossa
di Arizzano vanno subito a processo. Rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale sono i reati di cui dovranno rispondere i quattro africani che il 18 novembre misero a soqquadro il centro di accoglienza situato sulle colline del Verbano, prima cercando di portar via con la forza il denaro contante all’operatrice della struttura, poi aggredendo le forze dell’ordine intervenute per sedare la sommossa, conclusa con l’arresto dei quattro e con sette tra poliziotti, carabinieri e finanzieri visitati al Dea per lievi lesioni. Segandi Dembelè (23 anni) e Mohamed Dembelè (24), originali del Mali, e i senegalesi Mamady Kante (29) e Lassana Konte (21) sono difesi d’ufficio dall’avvocato Marco Perera. Che, dal giorno della loro scarcerazione – poco prima di Natale, quando la polizia li ha accompagnati alla stazione per applicare il divieto di dimora nel Vco successivo alla revoca del permesso di soggiorno provvisorio – non ha avuto più notizie di loro. Nessuno sa dove si trovino anche perché, se fossero ancora sul suolo italiano, sarebbero considerati irregolari. Contro di loro procede, per la Procura della Repubblica di Verbania, il sostituto procuratore Sveva De Liguoro. Il giudizio, data la gravità dei reati, avverrà di fronte al collegio presieduto dal giudice Luigi Montefusco. Dopo l’udienza di smistamento di oggi il processo è stato aggiornato a martedì prossimo.