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COSSOGNO – 09.02.2017 – Una fusione da fare 

entro l’anno “al massimo entro il 1° gennaio 2019” e che porterà in dote fino a due milioni di euro in più all’anno per dieci anni. È passata una settimana da quando l’Amministrazione comunale di Cossogno ha presentato al paese il progetto di fusione per incorporazione con Verbania e il piano messo a punto dal sindaco Doriano Camossi e dal suo vice William Chiesa procede. I due amministratori questa sera hanno presentato ufficialmente alla stampa la loro proposta, che nasce da una considerazione (le sempre crescenti difficoltà nel gestire i piccoli centri montani senza adeguate risorse) e dalla convinzione che “conviene a tutti”. “La legge di stabilità e la legge Delrio offrono grandi incentivi, che s’aggiungono a quelli regionali – hanno spiegato –. Ne abbiamo parlato con il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna e, a conti fatti, ci è stato detto che dovremmo avere due milioni di euro in più l’anno”. Il conto, calcolato su quanto è disposto a dare il governo per i comuni che si uniscono, dovrebbe valere per dieci anni ma, se anche ci fosse una riduzione, la cifra non scenderebbe sotto 1,4 milioni. La Regione, invece, darà un contributo una tantum di 130.000 euro subito e un ulteriore contributo quinquennale di 130.000 euro.

L’iter

La fusione va ratificata con una legge regionale dopo un referendum consultivo senza quorum tra i residenti dei due comuni. Cossogno, che l’ha già presentata ma che intende tenere altre assemblee, ha già coinvolto la popolazione. “Creeremo una commissione aperta alle associazioni e ai cossognesi che studi una proposta da sottoporre a Verbania e che ci porti dei benefici”, annunciano parlando, per esempio, di opere pubbliche oggi impossibili per mancanza di soldi: dalla sistemazione del ponte romano al parcheggio di Cicogna, dagli acciottolati di Ungiasca alla manutenzione del centro sportivo”. I tempi? “L’ideale è votare in estate: ci stiamo lavorando e l’auspicio è di chiudere entro l’anno, altrimenti slitterà al 2019”.

La fusione non comporterà la decadenza del Consiglio comunale e del sindaco di Verbania, trattandosi di incorporazione sarà l’Amministrazione cossognese a cessare.

Le prime critiche

L’operazione è stata criticata oggi da Forza Italia, che si interroga su chi sia la paternità della proposta e se ci sia lo “zampino” del primo cittadino verbanese (ex di Cossogno) Silvia Marchionini. Nel merito il commissario provinciale Mirella Cristina ritiene che Verbania si sposi meglio con Arizzano o Cambiasca e invita il borgo alle porte della Val Grande a unirsi ai comuni confinanti di valle. “La proposta è nostra – dicono il sindaco e il vice cossognesi – e sotto non c’è nulla. Conviene a tutti, anche a Verbania, per i soldi, per diventare comune montano e per entrare nel Parco nazionale della Val Grande”.

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