VERBANIA – 07.02.2017 – Farà i lavori socialmente utili
e un certo numero di ore (ancora da definire, sia nella quantità, sia nel luogo) che le permetteranno di estinguere il reato e di archiviare tutta la vicenda. È la “messa alla prova” la formula che Gisella Polli, sindaco di Oggebbio, ha scelto per definire la propria posizione nel procedimento per peculato aperto dalla Procura di Verbania. Al primo cittadino del centro lacuale viene contestato l’uso non regolare dell’auto comunale. In un certo periodo del 2014 avrebbe utilizzato la Fiat Panda dell’ente anche per svolgere incombenze private, recandosi a Verbania e dintorni per fini non istituzionali. Il reato è il peculato d’uso, versione attenuata del peculato, una sorta di “abuso” di un bene pubblico – nel caso di specie l’auto – di cui comunque si ha diritto o possesso. Poiché la norma prevede una pena inferiore ai quattro anni, è consentito accedere alla “messa alla prova”. Polli, difesa dall’avvocato Stefano Morisetti, ha già formulato la richiesta al gup, ottenendo parere positivo. Ora è in attesa del programma di riabilitazione dell’Ufficio di esecuzione penale esterna.
Il sindaco ha già risarcito il comune di Oggebbio pagando una somma calcolata sul noleggio di un veicolo per il periodo contestato, maggiorata di circa il 25%. Il Consiglio comunale, visto il risarcimento, ha deliberato di non costituirsi parte civile. La “messa alla prova” sospende il processo che, al termine della riabilitazione, si chiude con l’estinzione del reato. Ciò esclude l’applicazione della legge Severino, che prevede la sospensione dagli incarichi per gli amministratori condannati anche solo in primo grado per reato contro la pubblica amministrazione.
L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza, era nata sulle segnalazioni di alcuni cittadini del centro lacustre.