VERBANIA – 24.01.2017 – Una lettera aperta
firmata dagli ex giocatori della Virtus Verbania (oggi Verbania) riapre vecchie ferite e fa tornar a parlare dei debiti della società. A mettere nero su bianco la loro protesta sono i calciatori che hanno terminato la scorsa, vittoriosa stagione di Eccellenza con diverse mensilità non pagate dal club di San Maurizio d’Opaglio allora presieduto da Giuseppe D’Onofrio. Pur festeggiando la promozione in D la Virtus Verbania ha accumulato un passivo, tra fornitori, rimborsi dei calciatori e dello staff, di circa 150.000 euro. Un passivo che si sono divisi con una scrittura privata in estate il presidente uscente, D’Onofrio, e quello entrante, Luigi Pedretti. Il primo si sarebbe accollato i costi della squadra, il secondo i debiti con lo staff e i fornitori.
D’Onofrio, assistito dall’avvocato Marco Marchioni, ha concluso con tutti i calciatori un accordo privato, firmato da entrambe le parti, che spalmava il denaro restante in tre rate con scadenza 20 settembre 2016, 15 dicembre 2016 e 15 marzo 2017. La prima rata è stata saldata, mentre la seconda è in ritardo, tanto che i giocatori si sono fatti sentire pubblicamente, lamentando l’assenza di D’Onofrio e le promesse disattese. “Siamo in ritardo – ammette l’avvocato Marchioni –, ma per problemi legati all’incasso di una sponsorizzazione che confido di sbloccare entro fine mese. Ricordo peraltro che la prima rata di settembre è stata saldata in anticipo”. La sponsorizzazione di cui parla l’avvocato sarebbe legata a vecchi contratti non del tutto onorati. “La scorsa stagione, pur chiusa con un conto passivo, ha visto il presidente D’Onofrio versare 130.000 euro di tasca sua, come prestito socio, per far fronte anche a un certo numero di contratti di sponsorizzazione firmati, conclusi dalla società ma non pagati – prosegue – per recuperare i quali alcuni dei quali siamo al lavoro”. Sugli accordi con Pedretti, il passaggio è stato a saldo zero: “nulla è stato chiesto per le quote del Verbania con un titolo in serie D – conclude –, se non la ripartizione, con una scrittura privata, delle pendenze della stagione scorsa”.