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costa stefano

VERBANIA – 21.01.2017 – Il gioco è,

si passi il termine, quello dello “scarica barile”. La notizia che la Fondazione Cariplo ha revocato i finanziamenti per progetti milionari, tra cui il “Borgo della comunità” di Omegna e l’emodinamica all’Asl Vco (circa due milioni di euro persi) ha sollevato nell’ultima settimana una serie di prese di posizione, giustificazioni, chiarimenti.

Il caso più eclatante è stato sicuramente quello di emodinamica, perché arrivato senza preavviso, all’insaputa dei beneficiari, e con un danno specifico in un settore – la salute – che è molto più importante della realizzazione di opere pubbliche in città. Su emodinamica hanno parlato in tanti, dai partiti ai movimenti, passando per la Provincia e, infine, per l’Asl Vco. Quest’ultima ha ricostruito le tappe della vicenda e la corrispondenza epistolare con la Fondazione abbozzando una giustificazione che, tra le righe, lascia intendere qualche svista della passata gestione. La Provincia, invece, tramite il presidente Stefano Costa (nella foto), ha sollecitato la collaborazione tra gli enti ma anche lanciato qualche stilettata, tra cui quella a Massimo Nobili, ex commissario della Fondazione Cariplo (fino al 2007) e ex presidente della Provincia (2009-2014). E, come scritto da Costa “oggi tra l’altro addetto stampa dell’Asl Vco”.

L’accenno non è piaciuto a Nobili, che rompendo il silenzio su queste vicende, ora interviene per chiarire la sua estraneità ai dossier “Borgo della comunità” e “emodinamica”, per condividere l’appello all’unità di intenti del territorio ma anche e soprattutto per chiedere “che la mia attività lavorativa e professionalevenga rispettata e ben distinta dai ruoli politici e istituzionali”, ricordando che eletto in Provincia si mise in aspettativa e che lavora all’Asl dopo aver sperato “regolari concorsi pubblici”.

Il botta e risposta va archiviato nella categoria “scaramucce pseudo-politiche” ma lascia due considerazioni. La prima è che se cade il confine tra attività lavorativa e politica e si butta tutto in caciara si squalifica la classe politica che, per inciso, è composta in larghissima parte da dipendenti pubblici (come lo stesso Costa e molti altri colleghi di partito che occupano alti scranni) o con incarichi remunerati da enti pubblici. La seconda è che i cittadini “normali”, la cosiddetta opinione pubblica che non comprende queste scaramucce, accresce in sé la convinzione che la classe politica non valga nulla. 

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