FARINDOLA – 20.01.2017 – Una notte di lavoro massacrante,
al gelo e con la frustrazione di non riuscire nel proprio compito; poi il miracolo e il salvataggio. Da Farindola arriva, attesa da tutta Italia, la notizia che sei persone intrappolate sotto la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano, sul Gran Sasso, sono state trovate vive dai soccorritori. Cinque le hanno scoperte i volontari della X delegazione Valdossola del Soccorso alpino civile, che nella tarda serata di ieri hanno raggiunto l’Abruzzo per portare sugli Appennini una delle loro specialità: la ricerca in alta quota sotto la neve.
L’aver salvato vite umane ridà speranze e rinvigorisce le forze dei soccorritori, che sono all’opera da ieri. In 23 del Cnsas Piemonte, insieme ai colleghi di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, sono di turno dalle 15 di ieri a Rigopiano. Fino all’una hanno effettuato sondaggio e scavo tra la neve e le macerie. “Siamo arrivati con sci e pelli di foca in prossimità dell’albergo e ci siamo ritrovati di fronte a un campo di operazione estremamente complesso – dichiara il presidente del Cnsas Piemonte Luca Giaj Arcota -. Oltre a ciò che rimane dell’albergo, spostato a valle di una decina di metri dalla neve che lo ha investito, abbiamo ritrovato macerie, mobili e automobili fino a 400 metri di distanza. Significa che le ricerche proseguiranno ancora a lungo su una superficie di terreno molto ampia”.
Accanto all’opera di chi cerca tra la neve, c’è il lavoro di otto volontari che, con gli sci da alpinismo, fanno la spola tra il campo base e le abitazioni isolate per portare alle persone cibo, acqua, generi di prima necessità e medicinali.