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amri anis
TORINO – 23.12.2016 – Germania-Francia-Italia

con un passaggio dal Piemonte. È questa la via di fuga imboccata da Anis Amri, il giovane tunisino ritenuto l’autore della strage di Berlino, morto in uno scontro a fuoco con la polizia italiana all’alba di stamane. Fermato per strada a Sesto San Giovanni da una pattuglia, anziché mostrare i documenti ha estratto la pistola ferendo alla spalla un agente; il collega ha risposto al fuoco e l’ha a sua volta ferito, questa volta mortalmente.

Mentre le autorità italiane confermano l’identità di Amri, si ricostruiscono i suoi movimenti. Berlino e la Germania sono stati il punto d’arrivo di questo tunisino sbarcato come richiedente asilo in Italia, condannato per reati comuni, rilasciato dopo quattro anni scontati in prigione, espulso per ordine del questore di Caltanissetta (ordine solo formale, non eseguito) e riparato in Germania, dove è stato radicalizzato e avviato alla jihad.

Tutte le forze di polizia d’Europa lo stavano cercando e chi lo credeva ancora sul suolo tedesco s’è ricreduto questa mattina. Amri era riuscito a spostarsi in Francia e da lì era arrivato a Torino. Il Piemonte è stata la sua penultima tappa prima di prendere un treno per Milano. La polizia l’ha fermato a Sesto San Giovanni; ora gli inquirenti cercano di capire dove era diretto e se e con chi fosse in contatto. 

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