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manifesti di milia
VERBANIA – 15.12.2016 – Il manifesto “riparatore”

è stato pubblicato e il caso può dirsi chiuso definitivamente. Forse.

Tre anni fa ai muri di Stresa fu affisso il manifesto con cui il gruppo stresiano di minoranza “Insieme” composto da Giovan Battista Vecchi, Piero Vallenzasca e Lucio Augusto Casaroli, definiva la cosiddetta variante urbanistica Zanetta (per la costruzione di un nuovo albergo sul lungolago) un “crimine architettonico” del “sindaco e della sua maggioranza”, “piegati servilmente all’interesse economico di un solo ricco cittadino”.

Canio Di Milia, all’epoca primo cittadino, li denunciò per diffamazione aggravata, mettendo in moto la macchina della giustizia che ha portato i tre ex consiglieri (tutti i protagonisti di questa vicenda sono ormai fuori dalla vita politico-amministrativa della città) a processo. Finiti di fronte al giudice Luigi Montefusco, sono stati invitati a trovare un accordo per la remissione della querela e la fine del dissidio. In due udienze, a tratti anche concitate, in ottobre i tre esponenti di “Insieme” avevano accettato di pubblicare, con le stesse modalità del messaggio iniziale, un manifesto in cui dichiaravano pubblicamente di non avere mai avuto intenzione di diffamare Di Milia.

Ieri le parti si sono trovate di fronte al magistrato per sancire la “pace”. Rilevato che il manifesto era stato effettivamente pubblicato, non è passata inosservata la circostanza che non vi era apposta la firma di Casaroli. Il suo rifiuto ha posto l’ex sindaco di fronte alla scelta di confermare la remissione di querela, estendo anche a Casaroli l’effetto sortito dall’iniziativa concordata con Vecchi e Vallenzasca; o di confermarla mandando avanti il processo per tutti e tre. Casaroli, dal canto suo, avrebbe potuto scegliere di non accettare la remissione di querela e di andare a processo. Alla fine Di Milia ha optato per la fine del contenzioso e Casaroli – al pari degli altri due – ha accettato.

Caso chiuso? Sì, ma non del tutto perché nei giorni scorsi, quando i manifesti sono stati esposti a Stresa, mano ignota vi ha aggiunto una striscia di scotch di carta con la scritta – in stampatello – “bella figura di merda, bravi”, che ha aggiunto ulteriore sale su una polemica che, quella sì, nel contenuto (la variante urbanistica) non si è certo esaurita. 

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