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VERBANIA – 07.12.2016 – Rischiava una condanna

molto alta ma, alla fine, l’accusa è stata rivista, il reato derubricato e la pena ridotta. Un anno e 300 euro di multa è quanto il tribunale di Verbania, in decisione collegiale (presidente Luigi Montefusco), ha stabilito per Salvatore Mastroianni, aronese di origine calabrese. La Procura lo accusava di riciclaggio per aver prelevato dal suo conto corrente il denaro – 4.800 euro – frutto di una frode informatica messa a segno ai danni di un uomo di Cuneo al quale fu violato l’home banking. Quell’operazione via computer è rimasta anonima perché le indagini per risalire all’identità dell’hacker si sono arenate a Palermo, dove è stata individuata l’origine dell’accesso ma, data la presenza di più connessioni, impossibile stabilirne l’autore. L’unica certezza gli inquirenti l’hanno trovata in riva al Lago Maggiore, sul conto corrente di Mastroianni, capolinea del denaro sottratto a Cuneo.

L’imputato s’è giustificato dicendo di aver accettato il bonifico a nome di un uomo dell’est Europa conosciuto casualmente a Arona, che non aveva un conto corrente ma che doveva ricevere una certa somma dai familiari. Somma che, arrivata con bonifico, dice di aver prelevato e consegnato a quel giovane – ottenendo 100 euro per il disturbo – di cui non ha mai saputo fornire le generalità. Difeso dall’avvocato Patrizia Bartaloni, rischiava 4 anni, pena chiesta dal pm Sveva De Liguoro per il reato di riciclaggio. I giudici hanno però deciso che, pur colpevole, deve essere punito per il più lieve reato di frode informatica. 

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