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eremo miazzina
CAMBIASCA – 04.12.2016 – L’ospedale unico

di Ornavasso soppianterà l’Eremo di Miazzina? La domanda è una delle considerazioni(e preoccupazioni) che escono dall’incontro tra i vertici regionali e il territorio nel quale, venerdì al Tecnoparco, s’è delineato il prospetto del nuovo ospedale unico provinciale. Una domanda che è figlia delle affermazioni del vicepresidente della Regione Aldo Reschigna il quale, a proposito delle dimensioni del nosocomio della bassa Ossola, è stato esplicito. “Stiamo ragionando di avere 50 posti letto in più rispetto ai due attuali ospedali per le lungodegenze, che oggi sono quasi tutte a Miazzina. È una scelta che ha alzato i costi, non è il Vangelo e si può discutere, ma attualmente è l’orientamento”.

La riabilitazione, tecnicamente si parla di post-acuzie, potrebbe non farsi quindi più nelle strutture private convenzionate e finanziate dalla Regione. Se questa sarà la scelta definitiva, è a rischio la sopravvivenza stessa dell’Eremo – che già oggi vive un periodo non facile – e dei suoi posti di lavoro. Un intero piano del complesso situato nel comune di Cambiasca è chiuso ormai da tempo e in estate ci sono state tensioni tra la società e il personale, con la proclamazione dello stato di agitazione e un sit-in di dipendenti, per la verità poco partecipato, a causa delle ferie arretrate e dei turni massacranti.

L’Eremo appartiene al gruppo Garofalo, che ha aperto un moderno e più baricentrico centro a Gravellona, accanto alla sede provinciale dell’Inps. Sul Verbano opera anche l’Istituto auxologico italiano che, a parte l’ospedale di San Giuseppe a Piancavallo, ha ambulatori e studi a Villa Caramora, a Intra, dove da almeno dieci anni è fermo il progetto di ampliamento nell’area tra le vie Simonetta e De Bonis. 

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