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VERBANIA – 04.12.2016 – La truffa

è stata un vero e proprio gioco di prestigio, con la scatola contenente due telefonini scambiata con una di succhi di frutta. A metterla in atto, nel 2013, fu Antonio Carrino, un uomo di origine campana che quel giorno stazionava all’esterno di un supermercato di Arona. Era seduto in auto e, vedendo passare due persone, le chiamò. Fratello e sorella, che erano lì per fare la spesa, ricevettero una proposta allettante: due smartphone al prezzo di uno. I telefonini erano lì, sul sedile accanto al guidatore, e Carrino glieli mostrò avviando una trattativa. Concordarono un prezzo di 500 euro e conclusero l’affare. La sorella prese il denaro, lo passò al fratello che piegandosi verso il finestrino fece la consegna, ricevendo in cambio la scatola che, sotto gli occhi del cliente e senza che se ne accorgesse, era stata sostituita. Riconosciuto successivamente in fase di indagini attraverso foto segnaletiche – l’uomo ha precedenti specifici per truffe simili – è stato processato dal tribunale di Verbania. il pm Maria Traina ha chiesto una condanna a 1 anno e 300 euro di multa, il giudice Raffaella Zappatini l’ha condannato a 6 mesi e 300 euro di multa respingendo l’eccezione dell’avvocato, Mario Di Primio (difensore d’ufficio) sulla procedibilità della querela sporta dal fratello quando i soldi erano della sorella.  

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