MONTEBELLUNA – 02.12.2016 – La rivoluzione è alle porte.
Mentre in Veneto Banca finisce definitivamente la breve parentesi di Beniamino Anselmi, i manager dell’istituto, insieme a quelli della popolare di Vicenza e con il supporto di Boston consulting, stanno elaborando il piano per la fusione delle due società.
Anselmi (nella foto), il presidente designato a inizio autunno che già aveva lasciato l’incarico al vertice del cda ufficialmente per dedicarsi a altri impegni, ufficiosamente perché in disaccordo con il piano da “sangue e lacrime” per fusione e taglio di personale, è uscito definitivamente di scena rimettendo tutti gli incarichi in Veneto Banca e nelle controllate.
Questa scelta difficilmente va letta con distacco rispetto a quanto sta accadendo in Veneto. Il fondo Atlante, che ha rilevato la quasi totalità delle azioni dei due istituti in crisi, ragiona su una fusione in tempi rapidi, come ha confermato ieri il presidente della Vicenza Gianni Mion, secondo il quale una proposta sarà pronta entro fine 2016 e sarà vagliata a inizio 2017.
Tra le incognite maggiori, oltre al futuro della rete del nord-ovest della ex popolare di Intra, che rumors danno in fase di dismissione, ci sono i tagli al personale, che per la sola Vicenza sono annunciati massicci. La trattativa sindacale inizierà lunedì e sul tavolo ci sono 700 posti di lavoro che il management intende ridurre, ma gli esuberi nel prossimo biennio potrebbero salire a 1.300.