VERBANIA – 01.05.2015 – Recuperare i boschi e dare un lavoro ai soggetti svantaggiati. È questo il senso del progetto che partirà nei prossimi mesi dal Monterosso. Il Comune di Verbania ha infatti stretto un accordo con l’Università di Torino per la valorizzazione dei 170 ettari di verde pubblico che crescono tra Suna, Cavandone e il versante settentrionale della montagna. Valorizzazione affidata a una costituenda cooperativa sociale il cui obiettivo è avviare una piccola ma ambiziosa attività attraverso la filiera del legno.
L’idea iniziale, può sembrare strano, è nata in parrocchia; a San Leonardo, nel gruppo famiglia, su proposta di don Roberto Salsa. “Ne abbiamo parlato anche riprendendo le esperienze che ho avuto modo di vedere in carcere, per il recupero degli ex detenuti – ha spiegato oggi alla presentazione del progetto il religioso –. Ci abbiamo ragionato e è nato un progetto concreto che ha trovato il coinvolgimento del Comune”.
Il motore di tutto sarà una cooperativa sociale (quelle cioè che hanno tra i soci lavoratori almeno il 30% di soggetti svantaggiati) che si occuperà di tagliare la legna, essiccarla, venderla direttamente o trasformarla in pellet o cippato per poi metterla sul mercato. “Pensiamo di partire così, impiegando una decina di persone e investendo in un essiccatoio – ha detto Francesco Priolo, agronomo e promotore della cooperativa –. Nell’arco dei tre anni, quando ci sarà la possibilità di ulteriori investimenti, è di chiudere la filiera con alcuni impianti di cogenerazione per produrre energia o alimentare serre. A quel punto avremo circa dieci squadre da tre persone l’una”.
L’iniziativa mette insieme business, sociale e tutela del territorio. “Non possiamo che compiacerci del fatto che nascano nuove cooperative sociali”, ha commentato positivamente il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Marinella Franzetti. “Io la chiamo manutenzione ordinaria del territorio – ha aggiunto Angelo Caimi, docente universitario – un investimento per evitare il dissesto idrogeologico che costa, negli interventi di emergenza, dieci volte tanto”. “I comuni sono attenti – ha confermato il sindaco Silvia Marchionini –. C’è l’interesse dei centri vicini come Gravellona, Cossogno e Premeno, oltre al Consorzio dei servizi sociali e all’Agrario di Crodo”.