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c comunale 22 set 16
VERBANIA – 21.11.2016 – La proposta è di quelle choc,

ma con ogni probabilità è destinata a restare una provocatoria perorazione. Nel sempre più palese dissenso tra il sindaco Silvia Marchionini e il suo partito (il Pd, inteso come segreteria e come parte del gruppo consiliare), alcuni esponenti della minoranza hanno preso la palla al balzo lanciando una proposta drastica: dimissioni di massa.

Come accaduto a Roma con Ignazio Marino, impallinato dai colleghi del Pd; o a Padova con il leghista Massimo Bitonci, giubilato dagli ex alleati di Fi; la soluzione prospettata da Stefania Minore della Lega Nord e dal consigliere di minoranza Renato Brignone di Sinistra & Ambiente per far cadere Marchionini – di cui è uno dei più strenui oppositori – è quella di presentare in contemporanea le dimissioni della maggior parte del Consiglio. Da qui la richiesta ai colleghi di minoranza e una ciambella lanciata agli scontenti del Pd.

Parlando in meri termini numerici, ammesso e non concesso che tutti i 14 consiglieri all’opposizione (12 “originari” e i 2 nel frattempo fuoriusciti dalla maggioranza: Vladimiro Di Gregorio e Giordano Andrea Ferrari) ci stiano, l’operazione sarebbe fattibile se se ne aggiungessero 3 del Pd o della civica “Con Silvia per Verbania”. Solo in questo modo si potrà superare la soglia di 17 (la metà più uno dei 32 consiglieri) e far decadere immediatamente l’assemblea, il sindaco e la giunta.

Anche se nel gruppo Pd ci sono certamente almeno tre scontenti della situazione politico-amministrativa, è inverosimile pensare che si alleino con le minoranze per mandare a casa il proprio sindaco, oltretutto con un atto – la firma di fronte a un notaio o in contemporanea in aula, visto che per evitare surroghe le dimissioni devono essere contestuali – che ha un notevole impatto. Ecco perché si può parlare di perorazione.

Il tentativo è quasi sicuramente destinato a fallire, ma vale come cartina di tornasole dei più che pessimi rapporti istituzionali che ormai pervadono l’assemblea di Palazzo Flam, dove il livello di scontro, interno e non, è altissimo. 

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