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VERBANIA – 30.10.2016 – Il contratto è nullo

e il denaro va rimborsato. Il tribunale civile di Verbania nei giorni scorsi s’è espresso a favore di un risparmiatore creando un precedente che, a livello nazionale, potrebbe risollevare le sorti di numerose persone che hanno visto le proprie sostanze finire quasi nel nulla.

Il giudice Cristina Persico ha infatti accolto le tesi dell’avvocato parmense Giovanni Franchi, legale di un uomo residente nel Vco che aveva sottoscritto la polizza Vipvalor Prestige emessa dalla società ValorLife Lebensversicherungs di Vaud, in Lichtenstein. Venduta da un promotore finanziario come un fondo risparmio, in realtà era un prodotto finanziario unit link, il cui valore (non solo il rendimento) era legato all’andamento dei mercati finanziari. S trattava quindi di un investimento a alto rischio che, in tempi di crisi economica internazionale, ha finito col perdere valore facendo evaporare il capitale di 120.000 euro a suo tempo versato. Non averlo specificato e non aver sottoposto al cliente un vero e proprio contratto di intermediazione finanziaria ha portato all’annullamento e all’assegnazione del risarcimento, pari ai 120.000 euro versati maggiorati di circa 10.000 euro tra interessi e spese legali.

Questa sentenza, che non è la prima ottenuta dall’avvocato Franchi per questo tipo di prodotti, potrebbe innescare una serie di ricorsi avversi alla compagnia di Vaduz. Per il risparmiatore, nonostante la pronuncia favorevole, non tutto è ancora concluso perché la somma va recuperata dalla società estera, procedura che potrebbe non essere semplice. 

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