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VERBANIA – 27.02.2016 – Il Vco salva il bilancio

e s’aggrappa alla “zona speciale”. In una delle ultime sedute dell’attuale Consiglio provinciale – che verrà rinnovato, così ha annunciato il presidente Stefano Costa, svelando che le elezioni saranno l’8 gennaio – è stato (ri)approvato il previsionale 2016 rimasto per settimane in bilico, così come l’ente. Il default è stato scongiurato ma il quadro generale resta di incertezza e non solo per l’imminente riforma costituzionale (e le sue conseguenze, sia che vinca il sì, sia che prevalga il no), ma anche per i tagli che incombono ancora nel 2017. Per questo si guarda con un certo interesse e con rinnovata fiducia alla proposta di istituire nella Provincia Azzurra una “zona economica speciale”. “Che non è la zona franca, termine che dobbiamo accuratamente evitare – ha messo in chiaro Rino Porini, consigliere di minoranza, vicepresidente dell’Unione industriale e promotore di uno specifico ordine del giorno in tal senso –. La nostra situazione di forte difficoltà è forse risolvibile solo in questo modo: è forse la nostra ultima occasione”. “Se ne parla da anni e ricordo una proposta di legge regionale di Vittorio Beltrami, negli anni ’80 – ha aggiunto Rosa Rita Varallo, omegnese e di estrazione democristiana come Beltrami –. Forse ora ci sono le condizioni, anche per le novità che le leggi e la riforma costituzionale si portano appresso”.

Se sul bilancio, approvato per la seconda volta – come prevede la legge, dopo una sorta di navetta Consiglio-assemblea dei sindaci-Consiglio – con i distinguo della minoranza (astensione di tutti, voto contrario di Mirella Cristina), sulla zona speciale c’è piena condivisione, anche dei due democratici verbanesi Pier Giorgio Varini e Riccardo Brezza che sono contrari come impostazione filosofica ma favorevoli per le oggettive condizioni del Vco, territorio montuoso e confinante con stato estero extra-Ue.

Costa s’è preso l’impegno di sollecitare eurodeputati, parlamentari e consiglieri regionali, anche nella sua nuova veste di presidente del Cal (Comitato per le autonomie locali) piemontese, e di stendere un ordine del giorno da sottoporre a tutti i 76 Consigli comunali del Vco. 

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