VERBANIA – 18.10.2016 – Un doppio sì pronunciato
in un caldo pomeriggio d’autunno salva (per ora) la Provincia del Verbano Cusio Ossola dal dissesto. Due mesi e mezzo oltre alla scadenza di legge e dopo lunghe e laboriose trattative con governo, Regione e Province per reperire le risorse economiche necessarie, il bilancio di previsione 2016 dell’ente è stato approvato. L’ha fatto per primo il Consiglio con 6 voti favorevoli (la maggioranza), 3 astensioni (Rino Porini, Alessio Lorenzi, Matteo Marcovicchio) e il voto contrario di Mirella Cristina “non perché non in linea con il gruppo, ma perché sono stata da poco nominata e non conosco bene le sfumature di questo bilancio”.
L’ha poi ratificato l’assemblea dei sindaci che ha ottenuto alla prima convocazione il numero legale della metà più uno del numero di comuni e della popolazione.
Il documento chiude tecnicamente a 92,5 milioni di euro, di cui 53 però di partite di giro. È il primo, dopo anni di tagli – dal 2012 a oggi la spending review ha trattenuto a Roma 9,4 milioni – che consente di dare copertura al piano neve e di effettuare alcuni interventi di manutenzione alle strade. “Lo considero un segnale – ha detto il presidente Stefano Costa, auspicando che il referendum confermi la riforma costituzionale – in vista della riorganizzazione degli enti di area vasta”.
Al pareggio un mese e mezzo fa mancavano 5,5 milioni, ridotti a 5 e coperti per 4,3 da fondi governativi e per il resto da un intervento della Regione. “Ringrazio gli esponenti istituzionali di questo territorio per il risultato”, ha commentato. “Se dopo quattro anni di nulla ci accontentiamo di un 5% di fondi in più siamo messi male – ha dichiarato il leghista Alessio Lorenzi –, soprattutto perché siamo in tempi di prebende referendarie che vanno un po’ a tutti ma a noi no”. “Un primo passo per avere un riconoscimento più sostanzioso anche per la nostra specificità montana”, ha invece affermato la democratica Rosarita Varallo.
L’incognita resta il 2017 perché se non cambierà il quadro normativo sarà un anno in cui sono previsti altri tagli.