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VERBANIA – 04.10.2016 – Il locale era pieno

e le pizze non erano ancora state servite. È iniziato così, con un dissidio sulla lentezza dei pizzaioli, la lite finita in botte, denunce e processi. Di fronte al giudice di pace Carlo Crapanzano è a processo per lesioni, ingiurie e minacce il ventiquattrenne verbanese Fabrizio Ravaioli, accusato di aver aggredito Gaetano Pignolo, 44enne originario di Catanzaro che gestisce due locali tra Pallanza e Arizzano. Proprio in quest’ultimo, al ristorante-pizzeria “Ai mulini”, Ravaioli e alcuni amici si recarono a cena il 18 aprile del 2015. Secondo la denuncia del ristoratore, il cliente fu maleducato sin dall’inizio e le sue intemperanze contro i pizzaioli – anche con cori e insulti – e contro di lui si fecero via via più pesanti sin quando il titolare, uscito per parlare con gli amici del giovane e calmare l’intemperante, venne da questi raggiunto (prima era uscita la fidanzata) e colpito con un pugno all’occhio sinistro e con uno alla tempia che prese a sanguinare. Ravaioli subito dopo lasciò la pizzeria. Sul posto giunse, chiamata dal titolare, la polizia. Gli amici convinsero poi il giovane a tornare e a scusarsi. La sera di Pignolo finì, a servizio ultimato, al Dea e portò poi alla denuncia.

Nell’udienza di ieri ha testimoniato uno dei pizzaioli e il ristoratore, contro il quale pende un altro procedimento perché Ravaioli ha a sua volta sporto denuncia dando una ricostruzione dei fatti diversa in cui le parti sono capovolte.

Il processo è stato aggiornato al 2 maggio quando sfileranno tutti gli altri testimoni. Ravaioli, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, porterà a testimoniare gli amici. Pignolo, rappresentato dall’avvocato Cristina Gulisano, oltre le lesioni fisiche lamenta il calo di fatturato dovuto all’episodio che avrebbe rovinato la reputazione della pizzeria. 

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