VERBANIA – 29.09.2016 – Si deciderà in un tribunale civile
la sorte della presunta eredità lasciata all’associazione Amici degli animali dal signor Giampiero Munari, morto nel 2012 a Verbania e originario di Milano. La giunta Marchionini, come annunciato la settimana scorsa, ha conferito mandato all’avvocatura civica per “l’accertamento della qualità di beneficiario del lascito testamentario”, “rivendicare la proprietà dei beni derivanti dal lascito” e “ottenerne la restituzione”. Viene così messa nero su bianco la posizione dell’ente pubblico, convinto di essere titolare di quell’eredità in quanto proprietario del Rifugio del cane e di essersela vista sottrarre senza che “nessuna comunicazione, né notizia sia stata mai resa dall'associazione al Comune di Verbania”.
La questione, oltre che civilistica, potrebbe avere anche risvolti penali e personali. La giunta, infatti, oltre a dare il la all’azione legale contro l’associazione, punta l’indice contro i professionisti coinvolti nella vicenda, dal momento che è messo nero su bianco che l’avvocatura civica ha il mandato di agire “con riserva di segnalazione penale e professionale”. Non è chiarito a quali professionisti si riferisca, se a chi ha redatto o registrato gli atti (notaio e avvocato) del testamento, o al presidente degli Amici degli animali, Loredana Brizio, che di professione è avvocato (ma che in questa vicenda agisce come legale rappresentante dell’associazione e non come professionista).