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tribunale 15
VERBANIA – 22.09.2016 – Andrà ai “tempi supplementari”

la partita giudiziaria nata attorno al baillame scoppiato con la partita Gozzano-Verbania del marzo 2013. Il sostituto procuratore Nicola Mezzina ha infatti impugnato la sentenza con la quale il gup del tribunale di Verbania Beatrice Alesci lo scorso maggio ha assolto dall’accusa di calunnia Marilena Fornara, dirigente del club calcistico cusiano.

In quella stagione sportiva il Verbania, quasi certo della salvezza in serie D, si trovò a affrontare un Gozzano alla ricerca dei punti per la salvezza. La vigilia dell’incontro fu animata e circolò notizia di contatti tra i calciatori delle due squadre per “aggiustare” il risultato e favorire i rossoblù nella corsa alla permanenza in D (per la cronaca sul campo finì 0-0). La notizia filtrò negli ambienti sportivi e, parzialmente, sui media e venne aperto un fascicolo per tentata frode sportiva. I carabinieri della sezione di pg ascoltarono due calciatori, uno del Verbania e uno del Gozzano, appurando che in un bar di Varese s’erano visti per parlare della partita senza però raggiungere alcun accordo. Per questo fatto la Procura di Verbania ha trasmesso gli atti a quella di Varese. In riva al Lago Maggiore sono rimasti gli strascichi della querela per diffamazione presentata da Fornara contro Enrico Montani e Francesca Pangallo, patron e amministratrice all’epoca dei fatti del Verbania calcio, che in quei giorni avevano parlato alla stampa di questi fatti. Archiviata la diffamazione, il pm ha proceduto per calunnia nei confronti della denunciante. Il gup ha respinto la richiesta di condanna a un anno e quattro mesi e orai l pm s’è opposto. 

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