MONTEBELLUNA – 17.09.2016 – Veneto Banca
chiude il primo semestre del 2016 in rosso. È di -259 milioni di euro il risultato netto della semestrale dell’istituto di credito di Montebelluna approvata venerdì dal cda del neopresidente Beniamino Anselmi. Il passivo è determinato in larga parte dalle ennesime rettifiche sui crediti, operazione che si ripete con regolarità da almeno tre esercizi contabili. Migliorano gli indici patrimoniali e la posizione di liquidità, segno di una maggior solidità della banca, ma sono negativi i risultati del business bancario vero e proprio. Nel 2015 la raccolta totale (diretta, amministrata, del risparmio gestito) è stata di 50 miliardi di euro. Il primo semestre del 2016 si chiude a 45 miliardi, cioè il 10% in meno (in termini assoluti: 5 miliardi). Banalmente si può dire che un correntista su 10 – almeno in termini di capitali – se n’è andato. È l’effetto dei conti in rosso, della svalutazione delle azioni che ha mandato in fumo miliardi di risparmi, degli scandali e delle polemiche sul lusso del management praticato alla faccia dei soci-correntisti e di tutto quanto di negativo detto, scritto e letto su Veneto Banca.
Mentre il board annuncia di voler proseguire nel piano di taglio dei costi e di razionalizzazione, esce ufficialmente dal mercato Bim. La Banca Inter mobiliare di Torino, controllata di Montebelluna, dopo vari tentativi di cessione andati a vuoto, non sarà più ceduta.