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tribunale rimini
RIMINI – 23.08.2016 – È a casa, ai domiciliari,

il verbanese che sabato sera è stato arrestato dai carabinieri per aver aggredito, staccandogli un orecchio a morsi, l’animatore del camping di Riccione dove era in vacanza. Gianluca Grossini, 46 anni, oggi è comparso di fronte al giudice per la convalida dell’arresto. Al magistrato ha fornito la sua versione dei fatti, spiegando che il morso – per il quale s’è scusato – è avvenuto nella concitazione e non per la volontà di menomare il “rivale”.

La Procura di Rimini gli contesta il reato di lesioni personali gravissime, per il quale le pene sono molto pesanti e vanno da un minino di 6 a un massimo di 12 anni. La ricostruzione dei fatti prodotta dal pm sulle prove e le testimonianze raccolte dai carabinieri ha inquadrato l’aggressione in un momento successivo alla causa scatenante: l’intervento dell’animatore che ha sedato una zuffa tra ragazzini nella quale era coinvolto anche il figlio di Grossini. In questo senso sono state d’aiuto anche le telecamere di sicurezza interne al campeggio, che hanno ripreso l’aggressione. Dopo aver sgridato i ragazzi che litigavano, l’animatore s’è diretto al bar e s’è seduto al tavolo con alcuni colleghi. In un primo tempo s’è presentata da lui la moglie del verbanese, che ha chiesto spiegazioni dell’accaduto e con la quale c’è stato un piccolo diverbio. Una decina di minuti più tardi è giunto il marito. I toni della discussione sono saliti e il verbanese ha spinto l’animatore, facendolo atterrare sul tavolo. Ne è nata una zuffa che le altre persone presenti hanno tentato di sedare. Mentre i due contendenti erano trattenuti per le braccia, Grossini ha morso l’orecchio sinistro dell’animatore, recidendogliene una parte. Immediati i soccorsi, con il ricovero in ospedale della vittima – cui hanno ricostruito il lobo lacerato – e l’arresto da parte dei carabinieri dell’aggressore. Dopo due giorni in carcere oggi il verbanese s’è presentato dal giudice che, dopo la convalida, gli ha accordato i domiciliari a Verbania. Difeso dall’avvocato Roberto Barra, dovrà tornare in Riviera per affrontare il processo.  

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