RIO DE JANEIRO – 17.08.2016 – Un’altra finale
– ma senza medaglie – e un altro piazzamento tra i migliori. Quarto nella terza semifinale del C1 200, Carlo Tacchini non è riuscito a qualificarsi per la finale A delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, dovendosi accontentare della finale B, quella per le posizioni dalla nona alla sedicesima. Per lui, che a ventun anni debutta sui massimi palcoscenici internazionali, l’approdo tra i 16 big della Canadese mondiale è un passo avanti. Domani, alle 14,16, chiuderà la sua parentesi a Rio con questa competizione.
In semifinale il verbanese s’è visto sopravanzare dal russo Andrey Krator, dal francese Thomas Simart e dal moldavo Oleg Tarnovschi. I primi due hanno staccato direttamente il pass per la finalissima, il terzo è stato escluso perché il suo riscontro cronometrico (Tacchini ha chiuso in 41”.468) non è stato all’altezza degli altri due terzi delle semifinali. “Avevo buone sensazioni ma sono rimasto attardato nella prima parte, mi sono ingarbugliato – spiega il canoista azzurro –. Ho perso contatto ai primi 70 metri e poi non sono stato in grado di recuperare. Peccato, mi spiace perché l’obiettivo non era poi così lontano”. Alla sua prima Olimpiade “quella di ieri – rammenta – è stata anche la mia prima finale internazionale da Senior” l’atleta delle Fiamme Oro ha fatto esperienza e ora è motivato a guardare al futuro: “per poter dare delle sberle prima bisogna prenderle”.