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VERBANIA – 03.08.2016 – La Provincia

è sull’orlo del baratro. Il 31 luglio è scaduto il termine di legge per l’approvazione dei bilancio preventivi 2016 delle Province ma il Vco ha mancato l’appuntamento. Il motivo sono i 5 milioni che mancano all’appello per chiudere il bilancio preventivo e per pareggiare i circa 35 milioni di euro di uscite. Nonostante anni di tagli drastici, calati su questi enti destinati – se andrà in porto il referendum costituzionale d’autunno – a sparire come definizione dalla Costituzione, il disavanzo è ancora troppo grosso. Stato e Regioni trasferiscono col contagocce mentre i costi, ancorché ridotti all’osso, vanno coperti. Nel presentare al Consiglio provinciale i numeri di quello che, a oggi, è un pre-dissesto, il presidente Stefano Costa ha confermato di non volersi dare per vinto e di continuare a insistere con il governo e con la Regione affinché apra i cordoni della borsa. La visita del premier Matteo Renzi all’Alessi è stata sfruttata da Costa come l’occasione per recapitare un accorato appello, mentre non mancano le telefonate sull’asse Verbania-Torino per stanziare almeno una parte dei canoni idrici che il Piemonte incamera per gli impianti idroelettrici dell’Ossola e che non restituisce al territorio, come per esempio accade alle altre due province montane del nord Italia: Sondrio e Belluno. Venerdì 5, durante l’assemblea del Coub, Costa sfrutterà la presenza dei sindaci per proporre una presa di posizione forte. 

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