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spazza strade
VERBANIA – 15.07.2016 – La lite tra il comune

di Verbania e alcuni sindaci del Vco sull’accordo stragiudiziale tra il capoluogo e la municipalizzata dei rifiuti, riporta d’attualità il tema più ampio dell’igiene urbana, legato soprattutto alla percezione di pulizia (o di sporcizia) di una città e al costo sostenuto dai cittadini con le loro bollette per quel servizio.

Il “caso” di Verbania nasce da qui, dalla constatazione – soggettiva, perché non esiste un dato oggettivo e tangibile – di una città sporca e di una pulizia non perfettamente eseguita evidenziata dal sindaco Silvia Marchionini a Coub e ConSerVco. E dalla decisione, maturata forse anche per ragioni mediatiche o per forzare la mano chiedendo un cambiamento, di non pagare la parte di una fattura ritenendo di non aver ricevuto un servizio proporzionato al costo. Da lì in avanti il primo cittadino verbanese s’è mossa su un terreno minato, attirandosi anche le antipatie di parti dei sindaci, che ora pretendono lo stesso trattamento. La notizia, poi, che per circa tre mesi due operatori e una spazzatrice puliranno sei giorni su sette (domenica compresa) i lungolaghi e il centro di Intra, Pallanza e Suna dalle 15 alle 21, ha sollevato più di un dubbio. Come è possibile che il servizio – come affermato da Marchionini – sia svolto gratis, senza costi aggiuntivi per gli altri comuni?

Per comprendere appieno il ragionamento, occorre capire come funziona ConSerVco. L’azienda, appaltatrice in house della raccolta e dello smaltimento rifiuti, produce per ogni comune una scheda in cui sono indicati i mezzi, il personale, le modalità e i costi del servizio che, per legge, deve essere coperto al 100% dalla Tari pagata dagli utenti. Quel costo comprende tutto: dalle spese generali al personale, dall’ammortamento dei mezzi all’indennità dell’amministratore e dei revisori. Ogni extra ricadente al di fuori della scheda finisce nel bilancio generale della società e, ripartito in maniera proporzionale sui soci.

Ecco perché l’accordo annunciato da Marchionini, che prevede per tre mesi circa (da agosto a ottobre) due operatori e una spazzatrice in più sei pomeriggi la settimana (comprese domeniche e festivi) dalle 15 alle 21 per pulire i lungolago e i centri storici, non convince del tutto. I due operatori equivalgono a circa 900 ore di lavoro, cui se ne aggiungono circa 450 della spazzatrice. Ipotizzando 30 euro il costo orario lordo del personale e 60 euro l’ora quello della spazzatrice, il conto supera i 55.000 euro. Oltretutto per un servizio effimero dal momento che, finito l’extra, da novembre si tornerà alla dotazione di uomini e mezzi attuale. 

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