CANNOBIO – 04.07.2016 – Dalla fortezza Malpaga
a covo dei Mazzarditi a dominio Borromeo. È questa la storia dei tre piccoli isolotti (solo due sono costruiti) che sorgono a un centinaio di metri dalla costa tra gli abitati di Cannero e Cannobio. Gli attuali “Castelli di Cannero”, che in realtà sono nel territorio cannobiese, incarnano nelle loro mura e bastioni, corti interne e approdi, una storia vecchia di secoli. Pare che già attorno all’anno Mille vi fossero alcune costruzioni sull’isolotto principale. L’attenzione delle cronache viene raggiunta però a inizio ‘400. Nel 1402, alla morte di Giangaleazzo Visconti signore di Milano, il Lago Maggiore, che ricade sotto la contea di Angera, viene assegnato a uno dei due figli minorenni, Giovanni Maria. È un periodo di tensione e infuria anche la contesa tra guelfi e ghibellini. Nell’alto Verbano vivono i cinque fratelli Mazzardi (Giovanolo, Beltramino, Simonello, Petrolo detto Sinasso e Antonio detto Carmagnola), originari di Ronco. Costituiscono una banda, si schierano con i ghibellini e assaltano Cannobio. Coinvolti nella lotta per il predominio sul lago si installano alla Malpaga. Per un decennio imperversano sulla costa, finché da Milano non sale un esercito che, nonostante una strenua resistenza, li scaccia. Negli anni successivi nasce il mito – qualcuno sostiene una leggenda – dei Mazzarditi come pirati sanguinari, feroci nelle loro scorribande, autori di crimini efferati.
Nel 1441 la proprietà viene concessa a Vitaliano Borromeo. Sui ruderi della fortezza distrutta nel 1519 Lodovico Borromeo fa costruire la rocca, che chiama Vitaliana in onore della sua famiglia. Quella rocca che esiste ancora e che ora sarà oggetto di restauri.