VERBANIA – 14.04.2015 – Totò, Walt Disney, il futuro papa Giovanni XXIII e Ernest Hemingway. Poco, oltre la fama, accomuna questi quattro personaggi. Poco tranne la partecipazione alla prima guerra mondiale, la “Grande guerra”, un conflitto sanguinoso che infiammò l’Europa tra il 1914 e il 1918 provocando la morte di 10 milioni di soldati. I loro volti da ieri e fino al 20 aprile campeggiano al primo piano di Villa Giulia, a Pallanza, dove questa mattina è stata inaugurata la mostra “La Grande guerra. Fede e valore”, allestita nel centenario dell’inizio del conflitto, che per l’Italia fu nel 1915 al termine del lungo dibattito interventista.
Accanto ai pannelli didattici che lo Stato Maggiore dell’Esercito ha prodotto per una mostra itinerante, c’è il materiale locale. Foto d’epoca, divise, due biciclette da bersagliere, un elmetto e altro materiale, compresa la foto di Hemingway.
Il richiamo al Lago Maggiore non è casuale perché nella sua esperienza come conducente di ambulanze per la Croce Rossa, lo scrittore statunitense visse un periodo di convalescenza a Stresa e tra Stresa e il Canton Ticino ambientò la parte più importante del suo romanzo: Addio alle armi.
La Grande Guerra nel Vco e in Lombardia è ricordata anche per le fortificazioni della linea Cadorna realizzate da Migiandone e sulle alture del Verbano a protezione di un’invasione della Germania tramite la Svizzera che non ci fu mai.
All’inaugurazione della mostra era presente il generale di Divisione Paolo Bosotti, comandante della Regione Militare Nord, il viceprefetto Michele Basilicata, il presidente della Provincia Stefano Costa, i sindaci di Verbania e Omegna Silvia Marchionini e Maria Adelaide Mellano, il vicesindaco domese Lilliana Graziobelli.
Al termine dei saluti delle autorità e alla presenza di una cinquantina di studenti delle scuole superiori verbanesi hanno tenuto una conferenza sulla Grande Guerra gli esperti i storia Paolo Crosa Lenz, Pierantonio Ragozza e Pietro Pisano.