VERBANIA -19.06.2016 – Nel giorno della
Memoria (quella con la “m” maiuscola) per antonomasia, dei più alti valori, di alti discorsi che rischiano di diventare astratti nella retorica, c’è stato spazio anche per loro, per chi non è morto in guerra, ma ha vissuto cercando di portare una sua testimonianza concreta. Oggi a Fondotoce, nel parco della Pace e della Memoria sorto nel luogo in cui, il 20 giugno 1944, furono fucilati 42 partigiani catturati nei rastrellamenti sul Verbano, la commemorazione ufficiale ha visto ricordati anche Mario Paracchini e Jo Cox. Il primo, morto qualche mese fa, è stato politico, amministratore locale (sindaco di San Bernardino Verbano), volontario in numerose associazioni e rappresentante degli ex internati. Era di Fondotoce, è scampato alla guerra morendo in età avanzata – e in tempo di pace – ma lasciando un ricordo significativo di sé. L’ha citato il sindaco di Verbania Silvia Marchionini, uno degli oratori insieme al viceprefetto Michele Basilicata, il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna, il presidente della Casa della Resistenza Irene Magistrini e il giornalista Maurizio De Paoli, già sindaco di Domodossola.
L’altra è la quarantaduenne deputata laburista schierata contro la Brexit e a favore degli immigrati e dei diritti civili, assassinata a Leeds pochi giorni fa. L’ha ricordata il vicepresidente della Provincia Riccardo Brezza indicandola come un esempio da seguire e accostandola a una delle vittime del ’44, Cleonice Tommassetti.
Due persone e due volti non diversi da coloro che settantadue anni fa furono accompagnati da Intra a Fondotoce, trovando la morte a due passi dal canale, sotto i colpi dei mitra, che ripropongono, anche se in periodi e con storie diverse, il valore del vivere civile e del sentire democratico.