VERBANIA – 16.06.2016 – Rapina aggravata e lesioni.
Sono gravi le accuse contestate a Rachid Khayi, giovane marocchino arrestato dalla polizia a Verbania la sera del 31 agosto dell’anno scorso dopo aver aggredito l’ex convivente nel bar di lei portandole vie del denaro. Da allora è detenuto in custodia cautelare nella casa circondariale di Pallanza e oggi è comparso in tribunale per rispondere di quanto accaduto quella sera. Il racconto dei fatti, reso con grande stress emotivo “perché sono ancora in cura da uno psicologo”, è stato portato al giudice Raffaella Zappatini dalla 47enne barista di Pallanza che subì l’aggressione. La donna ha raccontato che fino a luglio aveva avuto una relazione stabile, di convivenza, con Khayi, ma che in agosto erano accaduti fatti che li avevano allontanati. Quella sera lui arrivò nel locale attorno alle 18-18,30, parlò con alcuni avventori, bevve del vino e giocò alle macchinette. Mentre la titolare era all’esterno, sotto il portico, a fumare una sigaretta, un cliente la informò che il giovane aveva rubato denaro dal bancone. Il confronto con l’uomo degenerò presto, lui la spinse con forza sull’asfalto, provocandole una ferita alla testa e traumi alla spalla e al ginocchio, poi cercò di colpire la vetrina del bar con un sedia, trattenuto da altre persone presenti. La barista fu portata all’ospedale in ambulanza e trascorse una notte in osservazione nell’astanteria del Dea, rientrando al lavoro ancora acciaccata dopo una settimana e con una prognosi di 25 giorni. Lui, nel frattempo, era finito in manette dopo che la polizia aveva raccolto la denuncia in ospedale e l’aveva portato in questura.
L’accusa, sostenuta dal pm Maria Traina, gli contesta la rapina, cioè il furto del denaro – da capo di imputazione, 28 euro – avvenuto con violenza, oltre alle lesioni.
Khayi, che è difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli, ha a sua volta testimoniato dando una versione diversa, cioè che entrambi erano ubriachi e hanno discusso. Nega di aver sottratto il denaro.
Il processo è stato aggiornato.