VERBANIA – 08.06.2016 – S’erano incontrati
un sabato mattina, sotto il municipio di Arona. Era la sede municipale, dove avrebbero registrato il trapasso, il luogo dell’appuntamento tra Cosimo e Elena Carrera – padre e figlia residenti a Oleggio Castello – e l’uomo che aveva deciso di acquistare l’Audi A3 di lei dopo averla vista sul sito autoscout. Presentatosi come Domenico Vironda (risultato poi residente nel Torinese), aveva concluso l’affare consegnando, dopo il passaggio di proprietà, un assegno circolare di 11.500 euro. Un assegno che, portato in banca il lunedì successivo, risultò falso. Con l’accusa di truffa e falso Vironda è sotto processo a Verbania. I dettagli di quella trattativa sono stati ricostruiti in aula da Cosimo Carrera, che ha spiegato al giudice Raffaella Zappatini come la figlia volesse vendere l’auto perché era in procinto di partire per l’Australia in cerca di lavoro. Al telefono gli accordi erano stati presi con un’altra persona, che aveva detto di chiamarsi Antonio Vironda. L’uomo che s’era presentato a Arona aveva detto di essere il padre, una persona – a detta della vittima della truffa – distinta, anche un po’ timida, rassicurante. Dopo la scoperta ci fu la denuncia e, durante le indagini, Carrera fu raggiunto da una “strana” telefonata di uno sconosciuto che gli proponeva il pagamento di 3.500 euro per riavere indietro la vettura. Lo scambio si sarebbe dovuto tenere in autostrada, dove all’incontro sarebbe seguito il pagamento e la consegna del veicolo. L’uomo segnalò il fatto ai carabinieri, ma preferì non presentarsi all’appuntamento. Per questo fatto sporse un’altra denuncia per tentata estorsione.