BORGOSESIA – 05.06.2016 – Un incidente d’auto,
una botta tremenda, con l’auto che colpisce un altro veicolo in panne. È morto così, oggi pomeriggio in provincia di Varese sull’autostrada Pedemontana, Gianluca Buonanno. Cinquant’anni, valsesiano, era un volto tra i più noti della politica locale, molto conosciuto anche nel Vco. I suoi esordi in politica erano stati, da giovanissimo, nel Movimento sociale italiano. Poi il passaggio nella Lega Nord e una carriera in ascesa, iniziata tra la gente, come sindaco di Serravalle Sesia, di Varallo Sesia e – tuttora – di Borgosesia. Nell’immaginario collettivo era diventato un personaggio dai modi picareschi, spesso sopra le righe, politicamente scorretti. Da amministratore è stato un vulcano di idee. Basti ricordare che mise le sagome dei vigili sulle strade per indurre gli automobilisti a rallentare e che regalò una gallina ai concittadini perché si sostentassero con le uova fatte in casa. Sindaco, assessore provinciale, consigliere regionale, parlamentare, eurodeputato. È stato rappresentante istituzionale ovunque con quei suoi modi provocatori, molto forti e che gli hanno attirato critiche anche feroci. Come quando andò in televisione a parlare di sicurezza e si portò appresso una pistola. O come quando a Strasburgo definì gli zingari ladri, o quando alla trasmissione radiofonica La Zanzara ebbe parole pesanti verso il figlio avuto da Vendola e dal compagno con l’utero in affitto. Ma è anche l’uomo che a fronte della chiusura dell’ospedale di Varallo si fece “crocifiggere” per due giorni in piazza Castello sotto gli uffici di Mercedes Bresso e che s’è sempre schierato per la sua terra a fianco dei suoi concittadini, ottenendo un riscontro personale elettorale senza precedenti.
Questo suo attaccamento alla Valsesia è una dote che gli è stata sempre riconosciuta anche dagli avversari politici. La notizia della sua morte ha destato profondo cordoglio in Valsesia e negli ambienti politici vicini al Carroccio e al centrodestra.