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tribunale 17
VERBANIA – 01.06.2016 – Il tribunale l’ha giudicato colpevole

di violenza sessuale ma gli ha riconosciuto la “minore gravità” dell’articolo 609 del codice penale. È di due anni e mezzo – contro i 7 anni e mezzo chiesti dal pm Gianluca Periani – la pena che il collegio di magistrati presieduto da Luigi Montefusco ha stabilito per un uomo residente nel basso Verbano, autore nel giugno di due anni fa di avance molto spinte nei confronti di una barista. L’episodio contestato risale a una sera d’estate, quando l’uomo si recò nel locale di cui era diventato un frequentatore abituale mostrando già in passato – così ha riferito la vittima in aula – comportamenti aggressivi. Arrivato prima di cena, dapprima insistette con la donna per cercare un rapporto sessuale e venne respinto più volte, senza però lasciare il locale, né desistendo. Al culmine di questo corteggiamento forzato, una volta rimasti soli, arrivò a afferrarle il piede portandoselo verso i genitali, spingendosi in palpeggiamenti al seno e tentativi di raggiungere le parti intime. Quando poi arrivarono altri clienti la storia finì e la barista, alla chiusura, tornò a casa senza sporgere denuncia. Il ritorno, qualche giorno dopo, di quel cliente, la indusse a recarsi dai carabinieri e a presentare querela.

Al processo la vittima non s’è costituita parte civile. L’uomo, che ha precedenti penali, è stato ritenuto colpevole e condannato a due anni e mezzo alla perpetua interdizione dalla tutela, curatela e all’amministrazione di sostegno e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena.  

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