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ristorante porto turistico
VERBANIA – 22.05.2016 – Il futuro del porto turistico

di Pallanza si saprà, forse, il 22 settembre. Quel giorno, a Roma, il Consiglio di stato esaminerà la richiesta di sospensiva che il comune di Verbania ha proposto contro la sentenza del Tar Piemonte, che a marzo ha annullato la concessione del bar-ristorante alla Pascale snc, restituendolo di fatto all’European nautic service, il vecchio gestore del porto, disponendo anche un risarcimento del Comune a quest’ultima che si sarebbe dovuto quantificare in questi giorni.

La diatriba nasce dall’affondamento del porto, nell’ottobre 2013, ancora oggi oggetto di una causa civile che vede i proprietari delle imbarcazioni danneggiate chiedere i danni a Comune e Ens. Senza più infrastrutture, il Comune revoca la concessione firmata nel 2002 e valida fino al 2017. Nel 2015, però, la parte di infrastruttura che ospita il bar-ristorante viene affittata alla Pascale snc, che prima la gestiva con un fitto del ramo d’azienda, da Ens. Quest’ultima ricorre al Tar. I giudici di primo grado annullano tutti gli atti e stabiliscono il risarcimento.

Nel presentare appello il Comune ha chiesto la sospensiva della sentenza. Il Consiglio di stato l’ha accolta immediatamente per la parte risarcitoria, ma non per quella concessoria, fissando udienza il 22 settembre. Una data che diventa fondamentale anche per il progetto del nuovo porto e la concessione in miglioria chiesta dalla Nautica Bego, una circostanza che il Comune ha fatto presente nel suo ricorso e che i giudici hanno tenuto in considerazione quando scrivono che “la programmata riqualificazione dell’area demaniale (...) non è affatto pregiudicata nel lasso di tempo che intercorre fino alla trattazione collegiale della domanda cautelare già fissata per la Camera di consiglio del 22 settembre 2016”. Se i giudici dovessero accordare la sospensiva il progetto del nuovo porto potrebbe andare avanti, se la respingessero resterà esecutiva la decisione del Tar di riconsegnare l’area bar-ristorante a Ens e si dovrà attendere l’udienza di merito (tra parecchi mesi) per “liberare” quello spazio, a meno che Ens non vi rinunci. 

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