VERBANIA – 19.05.2016 – La decisione arriverà
entro i primi di giugno e, forse, potrà far chiarezza sul futuro del Verbania calcio. Lunedì s’è tenuta nella sezione civile del tribunale di Verbania la seconda udienza della causa intentata da Massimo Inserra, attuale presidente del club; e Enrico Montani e Francesca Pangallo, proprietari della squadra. L’oggetto della lite è il denaro che il primo ha prestato ai secondi per iscrivere la squadra all’ultimo campionato di Promozione e che questi non hanno restituito come da patti messi nero su bianco con una scrittura privata.
Nella prima udienza i Montani non si sono presentati. Venerdì, però, il loro avvocato Marco Marchioni s’è costituito e lunedì era in aula per discutere della richiesta di Inserra: la matricola societaria. Anziché denaro contante, infatti, chiede che il giudice trasferisca tutti i diritti sportivi del club – una srl, che ha debiti da saldare e per la quale il tribunale ha respinto già un’istanza di fallimento – a una nuova società costituita che possa ripartire da zero (e in Prima Categoria, dove è piombata dopo tre retrocessioni consecutive) come Verbania.
A questo scopo il giudice Giorgia Busoli ha ascoltato come testimone citato dagli Inserra – rappresentanti in questa causa dall’avvocato Loredana Brizio – il presidente della Lnd piemontese Ermelindo Bacchetta sulla possibilità che questa operazione (il trasferimento) si compia. Un passaggio teoricamente possibile, come dimostra il precedente fallimento del Verbania, ma che necessita di un provvedimento del giudice. Provvedimento che il magistrato s’è riservato di emettere ai primi di giugno, dopo che le parti avranno depositato entro la scadenza del 31 maggio memorie e documenti. Marchioni sostiene che il trasferimento è impossibile perché la matricola non è un bene personale dei Montani ma della società Verbania calcio. Brizio ritiene di sì perché il prestito è stato utilizzato nel Verbania calcio.