VERBANIA – 20.04.2016 – Aveva paura di prendere
una multa. Se l’è cavata con il “bonus” della lieve tenuità del fatto il giovane cittadino straniero che il 18 aprile di tre anni fa non si fermò all’alt del vigile, ignorò il fischio e fornì false generalità. El Medhi El Bitaria, classe ’94, quel giorno camminava in piazza Aldo Moro a Intra in compagnia di un conoscente. Erano all’incirca le 17,10, orario di uscita degli studenti del “Cobianchi”, e due agenti della municipale verbanese regolavano il traffico cercando di incanalare il fiume di studenti diretto alle fermate del bus o al traghetto. El Bitaria e l’amico, provenienti da via XXV Aprile, attraversarono ignorando l’alt del vigile, che fischiò per bloccarli senza ricevere attenzioni. Giunti sull’altro marciapiede di corso Cobianchi furono bloccati dal collega, che chiese loro i documenti. Entrambi si negarono e cercarono di allontanarsi. Uno dei due, forse comprendendo che si stava mettendo nei guai, chiamò lo zio che raggiunse in pochi minuti (abita lì vicino) la piazza, sgridò il nipote e gli fece chiedere scusa. L’altro fornì in due momenti diversi due nomi differenti e si allontanò definitivamente. Giunti al comando gli agenti iniziarono a cercarlo e, grazie alle indicazioni del conoscente – che sapeva il nome di battesimo – riuscirono a identificarlo tramite il cartellino conservato all’Anagrafe e che lo indicava come, appunto, El Mehdi El Bitaria. Una volta identificato è stato denunciato per aver fornito false generalità. Comparso oggi in tribunale ha ammesso al giudice Raffaella Zappatini di aver agito con leggerezza perché temeva una multa. Il suo avvocato, Paola Morando, ne ha chiesto l’assoluzione per lieve tenuità del fatto, circostanza che gli è stata riconosciuta ma alla quale, in futuro e se dovrà ancora fare i conti con la giustizia, non potrà più appellarsi.