MONTEBELLUNA – 02.04.2016 – Manca poco più di un mese

all’assemblea dei soci di Veneto Banca e fervono le manovre sul rinnovo del consiglio di amministrazione. Nelle scorse settimana la Banca centrale europea ha fatto intendere chiaramente a Montebelluna che si aspetta un certo rinnovamento nella compagine degli amministratori. Nel frattempo piccoli e grandi soci riuniti nelle loro associazioni si sono fatti sentire e hanno espresso l’esigenza di una loro rappresentatività. Nella seduta dell’altro ieri il cda presieduto da Pierluigi Bolla, in previsione della scadenza per la presentazione delle liste di candidati (il 10 aprile) ha espresso un’indicazione da sottoporre all’assemblea, sia sul numero, sia sulle caratteristiche che dovrebbero avere i futuri amministratori. Sul numero l’ipotesi messa in campo è di 11, con una “raccomandazione” che auspica “la presenza di almeno 2 componenti in possesso di adeguata esperienza maturata in istituzioni finanziarie (con specifica esperienza nei diversi ambiti della gestione bancaria), di almeno 2 rappresentanti dell’economia reale/associazioni di settore, di almeno 2 componenti provenienti dall’ambito professionale/accademico, di almeno 1 componente proveniente da aziende quotate possibilmente operanti in settori regolamentati”.

Sul futuro prossimo, l’aumento di capitale da un miliardo e la quotazione in Borsa, l’ad Cristiano Carrus prevede lo sbarco in piazza Affari a metà giugno, con un passaggio – molto importante e atteso dai soci – in cda tra il 20 e il 25 maggio per stabilire la forchetta del prezzo di collocamento delle azioni Veneto Banca. Sulle liste per il cda, che possono essere presentate, sia dai soci, sia dagli amministratore in carica, non ha espresso alcun intendimento, mentre ha confermato che, a aumento di capitale concluso, Veneto Banca non resterà da sola ma avvierà un progetto aggregativo, come peraltro caldeggiato proprio dalla Bce.