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lugano crimin

MAGGIA - 17-05-2025 -- Ergastolo all’assassino, sette anni all’uomo che ne armò la mano, tre alla dipendente di quest’ultimo che fece da intermediaria nella vendita della pistola. Si chiude con condanne pesanti il processo che, di fronte alla Corte delle assise criminali di Lugano, ha trattato l’eclatante fatto di sangue accaduto in Canton Ticino l’11 maggio del 2023. Due anni fa un 44enne del Locarnese di origini siciliane entrò al centro scolastico della Bassa Vallemaggia in località ai Ronchini di Aurigeno (comune di Maggia) armato di una pistola con la quale esplose tre colpi che uccisero il custode della scuola. I proiettili, con traiettoria dal basso verso l’alto, che centrarono la vittima tra le scapole, furono sparati per uccidere – hanno stabilito i giudici che, nel ricostruire i fatti, hanno ritenuto provata la premeditazione.

Dietro il delitto, infatti, c’è una gelosia che durava da almeno un anno. L’assassinato era il nuovo compagno dell’ex moglie dell’assassino, che già all’inizio della relazione tra i due aveva collocato, come gesto intimidatorio, bottiglie molotov sul prato della scuola. Esaminando i suoi supporti informatici è stato anche appurato che, nel dark web, aveva cercato il modo per assoldare un killer. Alla fine s’era rivolto, tramite una conoscente, a un 33enne kosovaro residente in Ticino che gli aveva venduto una pistola, diventata arma del delitto.

L’omicida è stato condannato al carcere a vita mentre il kosovaro, al quale sono stati contestati numerosi altri reati emersi in fase di indagine, dallo spaccio all’immigrazione clandestina, ha avuto una pena di sette anni. Tre, di cui due sospesi, per l’intermediaria.

 


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