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tribunale 17

ROMA - 16-05-2025 -- Viaggia verso il giudizio immediato il procedimento penale su dossieraggi e corruzione che, nato a Verbania, è arrivato alla Procura di Roma. Mentre i tre principali protagonisti, gli avvocati ciociari Alfredo e Gabriele Scaccia (padre e figlio) e il luogotenente dei carabinieri della stazione di Frosinone Carmine Casolaro, sono tornati in liberà, dalla Capitale arriva la notizia che gli inquirenti vogliono accelerare.

A marzo i tre imputati erano stati messi ai domiciliari con l’accusa di corruzione e accesso abusivo a sistemi informatici. Nell’ambito di una serie di procedimenti, penali e civili, che vedono gli Scaccia difendere a Verbania un imprenditore che commercia in idrocarburi dalle accuse per reati di natura fiscale e societaria, questi avrebbero corrotto un carabiniere per avere notizie riservate sulle parti in causa, compresi magistrati e colleghi.

Le difese negano ogni coinvolgimento ma la Procura di Roma, competente per l’intero Lazio nel caso di reati di questo tipo (l’accesso alle banche dati riservate delle forze dell’ordine), ha in animo di procedere subito.

 


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