VERBANIA - 15-05-2025 -- L’auto era quasi certamente quella, ma l’identità di chi la guidava è impossibile da stabilire. Con questa motivazione il Tribunale di Verbania ha assolto dall’accusa di omissione di soccorso la 63enne automobilista stresiana proprietaria del veicolo che, il 13 ottobre del 2019, urtò sulla strada del Mottarone – in discesa, in direzione Stresa – un bambino di otto anni. I genitori del piccolo, turisti provenienti da fuori provincia, sentirono il colpo dello specchietto retrovisore destro contro la testa del bambino, che cadde. Prima di portarlo al pronto soccorso di Verbania, dal quale uscì con una prognosi di due giorni (lievi ecchimosi), papà e mamma cercarono di annotare il numero di targa. Più tardi, davanti ai carabinieri di Stresa, fornirono alcune lettere e numeri, indicando marca e colore del mezzo. Le indagini si svilupparono da questi dati. Visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza di Gignese negli orari indicati in denuncia, l’Arma arrivò alla donna, residente proprio al Mottarone. Anche se la marca del veicolo era differente, avendo una ragionevole certezza, i militari mandarono a chiamare la donna, che confermò di guidare lei quel piccolo suv e che quel giorno si era recata a Cinisello Balsamo per un corso. Fornendo dichiarazioni indizianti, il verbale venne chiuso e la signora formalmente indagata.
Da quell’indagine sono partiti due procedimenti penali e una sanzione amministrativa da parte della prefettura, annullata dopo ricorso. Un primo processo per lesioni colpose (nel 2019 non esisteva ancora il reato autonomo di lesioni stradali, che è di competenza del giudice monocratico) s’è chiuso con il proscioglimento per tacita remissione di querela, non essendosi mai le parti civili presentate in aula. Quello per omissione di soccorso ha avuto analogo epilogo oggi. Non potendo utilizzare ai fini di prova le dichiarazioni dell’imputata e in mancanza di indicazioni che associno la donna al conducente che quel giorno provocò l’incidente, è stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione.


