STRESA - 03-04-2025 -- Un’altra fumata nera. Neanche questa sera è andata a buon fine la procedura di sostituzione di Carla Gasparro, consigliere e assessore di Stresa dimissionaria dal 31 gennaio, con l’ultimo dei non eletti di Progetto Comune, Fiorenzo Ridolfi. Il Consiglio comunale che il sindaco Marcella Severino ha convocato ieri d’urgenza per oggi dopo la diffida -pena lo scioglimento del Consiglio e l’arrivo del commissario- della prefettura, s’è chiuso con qualche scaramuccia e un accordo bipartisan per far partire, questa volta in via formale col voto dell’assemblea municipale, la procedura di contestazione dell’incompatibilità. Il ruolo di Ridolfi, dipendente di Enel-X, nel contratto di appalto sottoscritto nel 2023 è, secondo i gruppi di minoranza, poco chiaro. Occorre che espliciti se esiste un conflitto di interesse che potrebbe pregiudicarne l’ingresso (salvo che venga rimossa l’incompatibilità), il che di fatto farebbe concludere con un anno d’anticipo il mandato, dato che non ci sono più consiglieri da cui attingere e poiché il primo cittadino non avrebbe i numeri per governare.

Severino, sul punto, s’è detta serena, perché il surrogante “non ha mai preso parte a quel concorso”. “Ma era presente alla conferenza stampa, al tavolo dei relatori” – ha detto il capogruppo di Grande Stresa, Canio Di Milia. Il quale ha insistito per votare l’avvio della contestazione di incompatibilità. Dopo una sospensione e un’improvvisata conferenza dei capigruppo, il sindaco è tornato in aula annunciando che, nonostante il parere del segretario comunale, secondo il quale la contestazione andrebbe fatta dopo la surroga, avrebbero accettato di fare questo passaggio in più. Che, di fatto, è già stato fatto dal segretario comunale, che ha avviato motu proprio (per Di Milia, che ha scritto al ministero degli Interni e alla prefettura del Vco, in maniera irrituale) la contestazione, alla quale il consigliere subentrante ha risposto dichiarando di essere privo di conflitti di interessi e di incompatibilità.