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VERBANIA - 3-4-2025 -- Un inquietante caso di stalking è stato scoperto e fermato dalla Polizia di Stato a Verbania, dove un uomo di 54 anni, residente in città, è stato denunciato dopo aver perseguitato per mesi una ex collega di lavoro, arrivando a monitorarne gli spostamenti attraverso dispositivi GPS installati illegalmente sulla sua automobile.
La vicenda è emersa quando la vittima, in preda al terrore, si è presentata alla Questura di Verbania per denunciare le continue persecuzioni subite. Secondo quanto riportato dalla donna, l'uomo aveva avviato una vera e propria campagna intimidatoria nei suoi confronti, inizialmente attraverso messaggi minacciosi su WhatsApp, per poi passare a pedinamenti e appostamenti nei luoghi da lei abitualmente frequentati.
Con il passare del tempo, la situazione era degenerata ulteriormente. La giovane donna aveva notato sempre più spesso la presenza dell'uomo nei pressi della sua abitazione, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Particolarmente allarmante il fatto che lo stalker si appostasse anche davanti alla scuola frequentata dalla figlia minore della vittima, in coincidenza con gli orari di uscita.
Non soddisfatto di terrorizzare la donna, il 54enne aveva esteso le sue minacce anche a un amico della vittima, colpevole di averle fornito supporto psicologico durante questo difficile periodo. Le indagini condotte dalla sezione reati contro la persona della Squadra Mobile della Questura di Verbania hanno rivelato inoltre che l'uomo aveva installato dispositivi di localizzazione GPS sotto le automobili sia della donna che dell'amico, per poterne monitorare costantemente ogni spostamento.
A seguito delle indagini, la Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Verbania l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, successivamente modificata in divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. Durante la perquisizione dell'abitazione dell'indagato, gli agenti hanno rinvenuto ulteriore materiale probatorio che ha confermato le accuse di atti persecutori.

 

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