VERBANIA - 01-04-2025 -- Rischiano pesanti pene i due ventenni accusati di violenza sessuale e -uno di loro- di estorsione nei confronti di un coetaneo con disabilità intellettive certificate, che è seguito da un amministratore di sostegno. La Procura gli contesta di averlo indotto, sfruttandone la sfumata capacità, a riprendersi col telefonino nell’atto di masturbarsi e a farsi mandare due video che poi avrebbero condiviso con altri, tramite app di messaggistica.
Il fatto risale all’agosto del 2020, quando la vittima aveva 21 anni e i due imputati poco meno: 20 uno, poco meno di 19 l’altro. La conoscenza alle autorità, tuttavia, arrivò solo due anni più tardi, quando si concretizzarono le minacce e il ricatto. Uno dei due, infatti, contattò la vittima insieme a due minorenni – le cui posizioni sono state stralciate e inviate alla Procura dei minori di Torino, competente in questi casi – chiedendole 100 euro, accennando a quel fatto ma, soprattutto, minacciandola di squartarla con un coltello. Il fatto, giunto all’orecchio dell’assistente sociale, fu prontamente denunciato. Le indagini hanno permesso alla Procura di individuare i presunti responsabili, che ora sono a processo. Nell’udienza preliminare hanno scelto di non accedere a riti alternativi, andando al dibattimento che s’è aperto oggi, quando sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa.