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ISPRA-30-03-2025-- Un misterioso drone, ritenuto di fabbricazione russa, ha violato per cinque volte lo spazio aereo sopra uno dei centri scientifici più sensibili d’Europa: il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, a Ispra, sulle sponde del Lago Maggiore. L’episodio, avvenuto nel corso di marzo, ha fatto scattare un allarme sicurezza che oggi preoccupa anche per i potenziali risvolti geopolitici e industriali ed è riportato dai maggiori quotidiani nazionali.

È stato lo stesso sistema sperimentale di rilevamento anti-drone in dotazione al centro a intercettare e segnalare la presenza dell’apparecchio, che si è aggirato per giorni sul perimetro del campus europeo prima di sparire senza lasciare traccia. Nessuna rivendicazione, nessuna traccia digitale: solo la certezza di un’intrusione ripetuta, potenzialmente in grado di compromettere informazioni strategiche.

Tecnologia d'avanguardia e dati sensibili

Il JRC di Ispra è il terzo campus di ricerca più grande della Commissione europea, dopo Bruxelles e Lussemburgo. Attivo da 65 anni, ospita centinaia di ricercatori specializzati in settori chiave come energia nucleare, sicurezza, spazio, sostenibilità e trasporti. Proprio per la delicatezza delle attività condotte, l’accesso all’area è rigidamente controllato, e qualunque attività aerea non autorizzata rappresenta una minaccia concreta.

Secondo gli esperti, il drone rilevato sarebbe un modello sofisticato, capace di riprese ad alta definizione anche notturne e di generare mappe tridimensionali dettagliate. Uno strumento che, in mani ostili, potrebbe raccogliere informazioni cruciali non solo sul centro di Ispra, ma anche su altri obiettivi strategici del territorio.

Leonardo nel mirino?

Nel raggio di pochi chilometri dal JRC si trovano infatti diversi stabilimenti della Leonardo S.p.A., colosso italiano della difesa e dell’aerospazio. La Helicopters Training Academy di Sesto Calende, la Divisione Elicotteri di Vergiate, il centro di Somma Lombardo, quello di Samarate e l’Aircraft Division di Venegono Superiore rappresentano il cuore dell’industria aeronautica nazionale, da sempre sotto stretta sorveglianza, soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

 

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